*
Troviamoci a Dachau, a Srebenica,
allo schiudersi del sole
nel pozzo nero di Hiroshima,
e proviamo a muovere un fonema,
un birillo che sfidi non si sa che cosa,
dal momento che la cenere ha guastato
il sapore degli esseri viventi,
delle case e degli alberi,
e nella tomba rimane solo il gesto
di chi voleva l’amore del mondo
fino a morirne in solitudine rappresa,
fino all’ultimo avamposto di Masada,
dove il deserto e il cielo fecero a pugni,
quell’anno e quell’istante ancora
in cui non sappiamo la tragica
disconnessione dalla Bellezza,
quella catastrofe che di umana
stupidità si nutre
e giorno dopo giorno
ci appartiene.
*
Nel computo del maledetto caso
che frana sui volti
lasciati a mendicare,
io vado avanti
per folgorazioni
e non per equazioni,
serbo in grembo i dolori dell’uomo,
dell’animale e dell’erba solitaria,
come pasta di miele
per il mio bisogno
di ridere
senza ragione.
Intanto colleziono scarti e ribelli baci,
se non di labbra di contiguità
che mi fanno rivedere
la grana splendida del mondo,
la sua rara apparizione
quando la vita
si fa piccola nell’angolo
acutissimo di sguardi.
*
Sentire il bosco tra le dita,
schiuderlo al gioco, questo il mistero
che la vita incenerita strappa alla misura
e ritesse come un’armonia perduta
nel chiarore delle piccole cose.
Ecco la parafrasi della gioia:
un fresco precipitare,
una nenia di domande
nel grembo avaro delle risposte.
Quasi verrebbe voglia
di lasciare tutto al caso,
eppure nel campo disossato
si fa spazio una parvenza di foglie,
un verde interstizio tra le zolle malate.
Indole ancora pura del ricominciare,
che tra i pollici coglie la fierezza del seme,
la sua infanzia testarda nel voler crescere
in mezzo al niente.
Un diadema di rose
saranno le sillabe restituite, quelle che
sbocciano oltre la bocca serrata
dalla dimenticanza, dalla sterpaglia
del non dire mai che sei accanto
ad ogni fragile creatura, e così
poter mirare, vedere finalmente,
essere veramente un punto del destino
che osa pronunciarla, la parola.
[ Poesie seconde classificate alla III edizione (2017) del Premio Letterario Il Giardino di Babuk - Proust en Italie | scarica gratuitamente l'e-book del Premio: www.ebook-larecherche.it/ebook.asp?Id=217 ]