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Poesia della settimana

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Homem

di Sophia de Mello Breyner Andresen (Biografia/notizie)

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O PRIMEIRO HOMEM

 

Era como uma árvore da terra nascida

Confundindo com o ardor da terra a sua vida,

E no vasto cantar das marés cheias

Continuava o bater das suas veias.

 

Criados à medida dos elementos

A alma e os sentimentos

Em si não eram tormentos

Mas graves, grandes, vagos,

Lagos

Reflectindo o mundo,

E o eco sem fundo

Da ascensão da terra nos espaços

Eram os impulsos do seu peito

Florindo num ritmo perfeito

Nos gestos dos seus braços.

 

[ Da “Dia do mar”, Editorial Caminho ]

 

 

SUA BELEZA

 

Sua beleza é total

Tem a nítida esquadria de um Mantegna

Porém como um Picasso de repente

Desloca o visual

 

Seu torso lembra o respirar da vela

Seu corpo é solar e frontal

Sua beleza à força de ser bela

Promete mais do que prazer

Promete um mundo mais inteiro e mais real

Como pátria do ser

 

[ Da “O Nome das Coisas”, Editorial Caminho ]

 

 

TORSO

 

Torcendo o torso virava o volante da escavadora

Ao cair da tarde num Setembro do século XX

Na estrada que vai de Patras para Atenas

 

Combatia no poente sua beleza helenística

As massas musculares inchadas pelo esforço

Construíam o tumulto de clarão e sombra

Que dobra os corpos dos deuses já perdidos

Dos frisos do Pérgamo

 

Pois também no poente onde eu habito

Os deuses são vencidos

 

[ Da “O Nome das Coisas”, Editorial Caminho ]

 

 

*

 

IL PRIMO UOMO

 

Era come un albero nato dalla terra

Mescolando all’ardore della terra la sua vita,

E nel vasto cantare delle alte maree

Seguitava il battere delle sue vene.

 

Creato a misura degli elementi

L’anima e i sentimenti

In sé non erano tormenti

Ma gravi, grandi, vaghi,

Laghi

Riflettenti il mondo,

E l’eco senza fondo

Dell’ascesa della terra negli spazi

Erano i battiti del suo petto

Fiorente in un ritmo perfetto

Nei gesti delle sue braccia.

 

 

LA SUA BELLEZZA

 

La sua bellezza è totale

Ha la nitida quadratura di un Mantegna

Tuttavia come un Picasso all'improvviso

Sposta la visuale

 

Il suo busto ricorda il respiro della vela

Il suo corpo è solare e frontale

La sua bellezza a forza di essere bella

Promette più del piacere

Promette un mondo più intero e più reale

Come patria dell’essere.

 

 

BUSTO

 

Torcendo il busto girava il volante dell’escavatore

Al calare della sera in un settembre del XX secolo

Nella strada che va da Patrasso ad Atene

 

La sua bellezza ellenica combatteva nel ponente

Le masse muscolari gonfie per lo sforzo

Costruivano il tumulto di chiarità e ombra

Che piega i corpi degli dèi già perduti

Nei fregi di Pergamo

 

Anche nel ponente dove abito

Gli dèi sono stati vinti

 

 

[ Traduzione di Roberto Maggiani ]

 


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