La fatica del verso
La fatica del verso
è un’onda che frange
e sparge
pulviscolo marino
folate salmastre
e sparse.
Talora
un raggio solare
la trafigge
da parte a parte
generando iridescenze.
Spesso
implode in risacca
e rirompe al largo
mescolandosi
tra le code spumose
dei barconi.
Tuttavia
sempre si placa
s’acquieta
e lascia udire
il secco schiocco del remo
menato dal maldestro vogatore
che, invano
tenta di salpare.
Intimi congegni
Intimi congegni
ci serrano il cuore
come gramigna sui tombini.
Ritegni
contegni
svelati da un sapore
dispersi da un odore
paure di bambini
d’incanto palesate.
Cerchi sull’acqua inversi
bagliore di riflessi
implosi
come piccoli marosi.
Sibilanti voli di rondoni
tra i tetti dei cortili
abbozzi di aquiloni
chimere con i fili
baluardi trasformati
in sorte di palloni frenati.
Sulle labbra
una crosta di mostarda
negli occhi un’ebbra
febbricola gagliarda.
Poi, le urla, ferite d’inclemenza
che riempiono la stanza
quella buona, quella col Presepe
che lasciano negli occhi i segni come crepe.
Reticoli ferrosi
serrati in grovigli di fumaria
presidii ai nostri animi chiassosi
ormai, inascoltati, come un’eco solitaria.