Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)
Poesia della settimana
Questa poesia è proposta dal 23/11/2009 00:35:00
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Desidero tornare a quella dolce malinconia che ci accompagnava per i viali, tra rami e ciottoli, tra le erbe aromatiche ed il muschio, nell’umido rincorrersi. Simile a quello che un tempo era il procedere del destino, per scommettere qualche fantasia, che circondi gli spazi della oltraggiosa passione, per non tenerla in agguato come un presentimento insonne sul corrodersi del tempo. Chiedo un salmo che colmi il cuore, una voce che tuoni profezie e appaghi la tortura dell’ira. Il dialogo che Dio non concesse nel migrare di ore ventose, nelle infinite pagine bianche tramutate in un buffo risuonare dell’eco. Oggi la luce delle tue pupille non è più capace di giocare, trasformando le nuvole in figure clandestine, descritte come antiche pergamene. Incorruttibili i capelli, nell’ora che cade, vagheggiano sospetti e bagliori, per tentare quella ebbrezza che non torna, che rimpiangi per scomporre presenze, per inseguire mordendo gli umori del destino.
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