(Bosco)
M'innamoro a d e s s o
del bosco che mi racconti con la voce,
di quel verde lucido che sbuca
come un frutto appena colto, fresco,
dopo tutta questa quiete, dopo troppi
fantasmi di vento, dopo passi di foglie
morte e un filo ruggine che ha stretto
mani e alberi in un nodo senza cielo,
parlami ancora con i tuoi occhi
io voglio scrivere per te così parole
nuove e tante io voglio perdermi
per sentieri di mattoni gialli e rossi
per il tuo sguardo, fino al bosco
che mi racconti con la voce, e poi
trovare un punto di sole tra le ombre
in cui spogliarmi di ogni desiderio
e di ogni forma, in cui mangiarmi lenta,
voglio venire a cercarti come un lupo
parlare la lingua del bosco che tu
m'insegni ad e s s o, senza voce e occhi.
Un piccolo bottone rosso
Se questa rabbia fosse tutta
un piccolo bottone rosso:
potessi prenderlo tra le dita tirare forte
sentire il filo di cotone che scivola via
come erba secca, potessi sostenere
tutto nello sguardo il vuoto che sprofonda
fino al cuore dall'asola scoperta
e con le dita piano cercare un battito
uno solamente, sentire che la fine
si allenta come una camicia aperta
cade a terra e di colpo io non ho più freddo,
potessi cadere a terra anch'io – erba cotone
filo stretto – gli occhi due bottoni appesi
a ciò che resta, potessi prenderli tra le dita
e dirti indossali, e adesso guardami con quelli,
nuda come non mi hai mai vista.
[ Poesie tratte da Genealogia imperfetta, La Vita Felice ]