alberi
non sappiamo di avere accanto mappe di salvezza
dispiegate nei rami
gli alberi sono bestie mitiche
invase dall’istinto fieri suggerimenti
restare accanto
non per generosità ma per pienezza
– intorno l’aria splende in rito di purità –
la terra tenere salda
perché sia quiete ai vivi
gli alberi hanno strani sistemi di inscenare la vita
prima di descrivere la morte
s’innalzano
con quei loro nomi di messaggeri
le vie tracciate sulle nervature
lo sgolare dei frutti
sii migliore del tuo tempo dicono
devo
far correre quest’idea sulla tua fronte
devo
e tu su altra fronte ancora
e ancora prima
che precipiti il sole
rifondazioni
essere qui nell’alba
sul balcone di tufo
la pietra ancora calda del sole di ieri
l’oriente che sfolgora
immobile il tempo
solo un’ala di vento a suggerire
deciso risponde il corpo si sottrae
punta verso il mare
verso più felici città da rifondare
ecco a Enea s’apre un porto
un tempio appare sulla rocca di Minerva
a bracciate tu mi raggiungi e frana
in colonne la luce sulla tua pelle ibridata
eri cantocammino millenario oasi
feconda profumo di frutti appena colti
un accalcarsi in festa battente danza di nascite
mi perdo nel riparo del tuo sguardo
sostegno e precipizio
[ Anticipazione tratta da Cilcica, di Annamaria Ferramosca, La Vita Felice, in uscita il 9 maggio 2014 ]