*
La peluria del braccio, leggera,
il tremore della mano
sarei voluta essere una estate malinconica
avrei voluto ciliegie sbiadite
il torrido lungo la schiena
la corrente veloce che solleva le gonne
mi rimane questo mese – inaspettato -
la somma dei tuoi occhi.
*
Noi aspettammo
nel silenzio della stanza
fuori il buio,le auto senza luci
così credevo,di non incontrare più
se pioveva era l'attesa era una requie
uscire per non toccare il corpo
quel cedimento che non sapevo
quale nome avesse
quale ruga o mai sorriso
nascondesse
noi alla finestra,a baciare il vetro
la mano che non sfiora
il braccio teso
noi aspettammo,finalmente.
*
Di quando in quando
rovesci il capo
e non parli
è allora che si fa buio
scende la sera nella stanza
perdo i miei passi
e non so più trovare gli occhi
le labbra ormai dimenticate
potrei anche vacillare
e poi lo sento che non sono io
nuvole entrano e spifferi
i mobili al loro posto,come spenti
sarei dunque la stessa
gli occhiali al loro posto
la mano sul seno,
forse a sfiorare.