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al testo di Carlo Ricci
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su queste lingue di sabbia l'oceano lascia i suoi relitti, eppure nell'odore delle alghe morte abbiamo raccolto conchiglie
e non so dire se muoversi è parte del nostro divenire, se partire è per non essere schiacciato dal restare ma su questa riva non so più camminarci dire che puntare il dito verso il mare invece è rimanere
chiedersi se l'isola siano confini di una geometria ineluttabile
fine agosto una t-shirt bianca la scritta indelebile del vento il grande odore di burrasca sulla spiaggia questa carcassa prima era una barca ora è il tuo corpo depositato come un sedimento
come un guscio una conchiglia la sua estinzione sui fianchi il mio silenzio minerale
la sabbia lo spazio vuoto tra i seni |
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