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al testo di Ivan Pozzoni
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Sto ancora a battere sui tasti, in cerca di una rima telefonata, una rima che a volte viene, a volte rimane a letto, mai alletta, in certi casi allatta, vittima dell’amara guasconata, del farmi rimanere umile scrittoruncolo in bolletta.
Dalla bolletta dell’acqua alla bolletta dell’elettricità da disoccupato sperimento la mancanza di celebrità, senza fame di fama, continuo ad ingrassare nessuna canna (del fucile), essendo un mero alternativo, esente dall’urgenza di rubare.
Prima i caffè costavano 1.000£, e adesso 1€, cose, che a rifletterci, dovrebbero mandar tutti alla neuro, neurodeliranti in Stato neuro vegetativo, nipoti di uno stato che fatica ad essere in attivo, viviamo, giorno dopo giorno, in completa assuefazione del fatto d’esser mantenuti dalla precedente generazione, complice del dissesto, attraverso decenni d’urne accomandatarie, che, speriamo, non si trasformino a breve in urne cinerarie.
Dall’euro alla neuro, in Deutschland (über alles) non succede, noi terroni d’Europa non abbiam diritto d’uscire dalla recessione accompagnati al baratro da una classe indiligente in malafede, essendo terre ricche d’acque, meritiamo solamente stagnazione.
[Qui gli austriaci sono più severi dei Borboni, 2015] |
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