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Cantando le lettere italiane dei morti di fama,

spremute dalla carica d’elefanti, d’Annibale, a Zama,

le balle mi mulinano vorticosamente in centro all’Elicona,

dieci minuti di successo trasformano una monaca in battona.

 

Cianciate, idioti, sui blog, sui siti, sulle riviste online confusionarie

nessuno pagherà mai le vostre tre minchiate semi-letterarie,

la microeditoria socialista è CCCP: «col cazzo che paghiamo»

coi soldi nostri la velleità del vostro libertarismo narcisistico freudiano.

 

Noi del comitato di programmazione quinquennale dei costi

abbiamo deciso di mettervi all’indice come scafati ecclesiasti,

il vip dello star system letterario si vende e deve essere fucilato

dal miliziano dell’arte neon-avanguardista allergico a ogni forma di mercato.

 

Decreto n. odin emesso, vox populi, dalla sede centrale del sacro comitato:

se fai cultura retribuito sei un mestierante e vai sfanculato,

devi essere trattato come tutti coloro che svolgono un mestiere

nessuna libertà di dire, fare, baciare e tanti calci nel sedere.

 

Decreto n. dva emesso, vox populi, dalla sede centrale del sacro comitato:

abolito il diritto d’autore e il vocabolo stesso, «autore», condannato

alla damnatio memoriae del lettore, animale in via d’estinzione,

coatto a subordinare la testa a trattamenti di circoncisione.

 

Decreto n. tri emesso, vox populi, dalla sede centrale del sacro comitato:

se il «pubblico» è diventato «privato» non va vezzeggiato,

nel secolo del tardo-moderno immaginario l’ignoranza è una dote

e il lettore medio è intossicato dai sonniferi peggio di Truman Capote.

 

Per scrivere in rima bisogna esser poeti

avere, di norma, almeno due didietri,

e il dono della doppialingua critica:

leccare i famosi e farsi leccare dalla massa stitica.

 

 

[La malattia invettiva, 2018]

 

 

 

 Ivan Pozzoni - 12/06/2024 05:48:00 [ leggi altri commenti di Ivan Pozzoni » ]

Tita Livia,

Cosa rispondere? Tu metti in prosa ciò che io metto in versi. Sono stato minacciato, ingiuriato, querelato, dal branco di idioti che hanno a capo Linda Random. Io, alla faccia loro, ne uscito sempre vincitore, fondando case editrici socialiste che fatturavano - mhhhh, fatturavano?- 400.000€ all’anno, in culo ai decerebrati sostenitori delle non-EAP. Che sono sempre EAP mascherate. Io ho letto i bilanci, i budget, i business plan delle aziende (le case editrici sono aziende, non la Caritas). Le case editirici socialiste autogestite sono differenti dai ladri come J...r e P........o [sono costretto a mettere i ... sennò, come ieri, la redazione mi sospende, e a me tocca fare oscurare il sito] che chiedono 4.000€ a stamparti un libro, quando l’ultimo cojone di dirigente d’azienda sa che stampare un libro costa 150€, a meno che lo fai in filo refe d’oro placcato d’argento. Comunque non si pone il problema: io, col mio saggi di sociologia dell’arte (approvato da Bauman), che in Europa e nei paesi anglosassoni hanno letto TUTTI, e in Itaglia non ha letto nessuno, siccome siamo l’ignoranza d’Europa e non sappiamo leggere l’ungherese (Włoski ma kategoryczną alergię na języki słowiańskie). Il sito italiano Diwali ha riportato la traduzione.

La scrittura non ha senso, col Tardomoderno è caduto il trinomio classico soggetto/verbo/complemento oggetto, il <pubblico> della <poesia>, e, aggiungo, nel 2024, del <romanzo> non esiste, essendosi saturato il mercato a causa di milioni di <dilettanti> della scrittura che hanno tolto interesse all’accademia e alla critica letteraria sul loro compito tradizionale di stabilire cosa è arte e cosa non è arte. La mania del follower e dell’influencer dilaga. Il compito del nuovo artista è di creare un linguaggio <alieno>. E su Instagram, Facebook, Threads, migliaia di deficienti valutano trenta romance, noir, thriller, fantasy, autopubblicati con Youcanprint e con il self come un saggio su Tommaso e Kelsen inserito nella Rivista di studi italiani della Università Cattolica.

Questo scriveranno storici e sociologi della letteratura tra duecento anni. IO lo scrivo oggi. L’unica consolazione è che questi decerebrati hanno scadenza, sei mesi, macero e dimenticati. Io sono immortale.

C’è un rimedio: rilevare uno studio di consulenza legale in materia di diritto commerciale internazionale a 1.5000.000€, fare un viaggio di due settimane tra Estremo oriente e Sarajevo e chiudere dieci contratti, fare arrivare il valore dello studio, in due settimane, a 28.000.000€ e incassare 6000.000€ al giorno, come oggi, di bonus. E sbattermene il cazzo di scrittura, arte, deficienti, <dilettanti> e redazione del sito [scherzoooooooooo].

 Livia - 11/06/2024 13:15:00 [ leggi altri commenti di Livia » ]

Mi sa che preso la malattia invettiva... la penso esattamente come te. Non metterò mai limite alla libertà altrui di pubblicarsi o farsi pubblicare, (la libertà è un bene troppo prezioso per limitarla ovunque) ma la marea di "robe" che circolano e che vanno solo ad alimentare le tasche degli squali-editori, sono perlopiù inguardabili, associato poi all’autoincensamento di coloro che si dichiarano artisti (dopo aver pubblicato a pagamento la "qualunque"). L’ego è degno compare della vanità, adesso arriveranno anche i best-sellers degli influencer e non esiste antidoto per questo virus, è la nuova malattia inFettiva !

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