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al testo di Robert Wasp Pirsig
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In alto staziona il piombo dell’acqua e sotto il timore dell’onda che dona l’invaso. Di sicuro una furia lascia il segno della stessa taglia. Comunque sia, poco cambia se non cambia l’abitudine di punire con malvagità il dolore che ti procura ciò che non comprendi. Pare scontato, ma è difficile spiegarlo anche in cielo che tutto comprende.
È inutile la violenza dell’uragano per scardinare le imposte. Un battente alla finestra si riconosce dalle nocche brutali piuttosto che dall’usura delle cerniere. E pare non si asciughino le lame sul gocciolatoio con la stessa aria dei polmoni, ma di taglio diverso: il mordente lascia a bocca asciutta.
Quando castighi infliggendo privazioni rinvigorisci la disperazione che porta alle conquiste. Le conquiste sono colpi sotto la cintura, dove la lingua si riduce all’articolo maschile presupposto male. Voi vorreste che l’uragano e il suo piombo, ligio alla vigliaccheria del precipitato dall’alto, violento fino all’atterraggio, dimorasse in cucina, al vostro fianco? No? Non lasciamo che ci faccia strada. |
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