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al testo di Andrea R
Canto velato di una notte ove nacquero i sogni
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Misuro il soffio del vento in questo buio candore, resto in ascolto puro e assorto del lieve pulsare di un timido cuore. Scruto gli occhi di un folto passato, intermezzo di un grido di vita ormai spento nella fossa degli anni. Resto aggrappato a un ramo sottile del tempo, steso nel corso del fiume dei giorni mentre riluce appena lo sguardo appassito di una notte ove nacquero i sogni. Accarezzo il manto nevoso di un viottolo triste, che la pioggia silente ha lambito con un pianto velato. Rivolgo il mio fievole canto a un nulla che l'eterno sorvola, al tenero tocco di una lacrima sola che il cielo terso sulla nuda terra ha posato.
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