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al testo di Annalisa Scialpi
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Desidero vederti in questa chiara mattina di ruggine, tra i rumori sensati e i sorrisi remoti nei caffè, orfani di linfa. Desidero immaginare la tua pallida bocca, le guance scavate venire a me come un'epifania bagnata dall'oro del tuo avvento. Perchè nella monotonia di questa ossessione d'amore mi svuoto d'orpelli come un cipresso e solo in te, in te, in te la mia nuda carne trova il suo approdo, la sua casa le sue ossa la sua verità.
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Angelo Naclerio
- 12/10/2023 23:59:00
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Poco cè da fare, lamore è assoluto sovrano e come scrisse Dante mai "perdona"
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Angelo Naclerio
- 12/10/2023 23:56:00
[ leggi altri commenti di Angelo Naclerio » ]
Poco cè da fare, lamore è assoluto sovrano e, come scrisse Dante, nessuno mai "perdona". Un caro saluto
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Franca Colozzo
- 12/10/2023 21:57:00
[ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]
Densa di vibrazioni amorose, questa tua poesia esalta lossessione amorosa che tu provi. Sembra quasi un grido di dolore che si leva dal profondo dellanima per irrorare di una gioia immensa la presenza immaginaria, ma palpabile quasi, dellamato. "Unepifania bagnata delloro del tuo avvento" è unespressione così carica di significati che risuona forte come un fuoco sacro. Buonanotte, cara Annalisa.
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