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al testo di Giuseppe Stracuzzi
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Siamo a Catania tra cielo sole mare frotte verdi di agrumeti in fila, siamo a Catania nella turbolenza di traffico, di gente di negozi dove respiro antico che si perde tra vetrine affollate di colori torna presente lungo le traverse. Il Monte Bello con la faccia di neve scintillante guarda la sua città, carezza suoi confini con ondate di sciara ed odorosi arbusti di ginestra.
Ora siamo al centro di Catania, l’Amenano che scorre sotto terra, seppellito dal fuoco della lava con la testa di toro e corpo umano ancora scopre le leggende antiche, guarda la sua cascata come un velo che sgronda dalla vasca e mormora pensoso mutamenti della città che regge sulle spalle, guarda gli occhi affacciati di turisti, ascolta lampi di telefonini, le sferzate di flash sulla faccia e fuggitivo segue il suo cammino.
U liotru risiede in piazza duomo, ora è passato il tempo delle scorribande di Eliodoro che a cavallo del mitico elefante trottava il tempo antico, il taumaturgo vescovo Leone incolume protetto dalla fede non tollerò le gesta del maligno, gli diede fuoco con la fiamma viva del suo potere sacro esorcizzante sciogliendo l’elefante dalle grinfie del negromante.
Ora u liotru guarda con affetto La cattedrale che gli sta di fronte. L’elefante idolo pagano sembra quasi voglia percepire sacro sentore delle vie del cielo e mostra drappi incisi di Agata patrona di Catania, sulle sue spalle tiene l’obelisco che sostiene la Terra come un globo, una foglia di palma raffigura desolante martirio della Santa ed un ramo di giglio la purezza. Sotto la croce in cima all’obelisco iniziali osannano l’avvento che liberò Catania dalla peste e acclamano Agata Patrona.
Nei giorni eletti della grande festa esplode un grazie immenso della folla. Balconi straripanti, luci, addobbi, tappeti, fiori, fazzoletti bianchi come morbide ali sventolanti dove perdura ancora il rito antico della corsa nei sacchi che ricorda la dea adorata dell’antico Egitto: Iside regge il flusso di millenni, percepisce la miseria umana e l'affidarsi al senso del divino.
L’acqua del mito, l’obelisco egizio l’elefante idolo pagano, scoprono il cristianesimo con le immagini sacre della Santa.
A città du liotru dona esempi di fratellanza delle religioni come figlie di un sentimento forte naufragato nel mare della vita, tende al cielo la mano, buio incombe, la fantasia che corre tra le stelle sente il senso divino e si commuove, ma l’incertezza irrompe. La Fede unico faro apre la porta al senso del mistero che il martirio di Agata e dei santi effonde dentro l’anima del mondo. |
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