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Occhi e mascherine

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Occhi e mascherine
Invertono l'ordine costituito
Nulla permane
tutto passa
e poi si rinnova.

Tra polvere e attesa
Un pettirosso vola negli invisibili rami che fingono prese
Piccola penna di enormi ali
Disturba la quiete stanca del giorno
Non sarà mai notte
Di pace e ristoro
Ma calma melanconia
Di un ansioso respiro

Lontani dal sacro
Che la vita esige
Si vive il limite
Di un meccanico distacco
La nostra arte è in rovina
Se non  cambiamo lo sguardo

Si contano stelle di un cielo sfinito
Credendoci Dio
servi o padroni dell'io
e produciamo immagini
Senza scheletro umano

Che ne sappiamo noi di quella che chiamiamo fine?
Vorrei sfogliare questo tempo
Come legna che si sbuccia
In un camino acceso
O come un libro che si sfoglia in un treno che non si ferma
Ma le lontananze volano
Come  nuvole senza verbo
mendicando speranze e preghiere
Senza chiedere  niente
E sembrano ridere e scherzare
occultando ben altro
di un carnevale consumato

Chiedi a quell'aria appena nata
qual è la storia dell'umanità
qui spaventata
e scorgerai templi
A forma di cuori e croci
a insegnarci a rinascere

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