Scrivi un commento
al testo di Gianfranco Migliorelli
Occhi e mascherine
- Se sei un utente registrato il tuo commento sarà subito visibile, basta che tu lo scriva dopo esserti autenticato.
- Se sei un utente non registrato riceverai una e-mail all'indirizzo che devi obbligatoriamente indicare
nell'apposito campo sottostante, cliccando su un link apposito, presente all'interno della e-mail, dovrai richiedere/autorizzare la pubblicazione del commento;
il quale sarà letto dalla Redazione e messo in pubblicazione solo se ritenuto pertinente,
potranno passare alcuni giorni. Sarà inviato un avviso di pubblicazione all'e-mail del commentatore.
Il modo più veloce per commentare è quello di registrarsi
e autenticarsi.
Gentili commentatori, è possibile impostare, dal pannello utente, al quale si accede tramite autenticazione, l'opzione di ricezione di una e-mail di avviso,
all'indirizzo registrato, quando qualcuno commenta un testo anche da te commentato, tale servizio funziona solo se firmi i tuoi commenti
con lo stesso nominativo con cui sei registrato: [ imposta ora ].
Questo messaggio appare se non sei autenticato, è possibile che tu abbia già impostato tale servizio: [ autenticati ]
Occhi e mascherine Invertono l'ordine costituito Nulla permane tutto passa e poi si rinnova.
Tra polvere e attesa Un pettirosso vola negli invisibili rami che fingono prese Piccola penna di enormi ali Disturba la quiete stanca del giorno Non sarà mai notte Di pace e ristoro Ma calma melanconia Di un ansioso respiro
Lontani dal sacro Che la vita esige Si vive il limite Di un meccanico distacco La nostra arte è in rovina Se non cambiamo lo sguardo
Si contano stelle di un cielo sfinito Credendoci Dio servi o padroni dell'io e produciamo immagini Senza scheletro umano
Che ne sappiamo noi di quella che chiamiamo fine? Vorrei sfogliare questo tempo Come legna che si sbuccia In un camino acceso O come un libro che si sfoglia in un treno che non si ferma Ma le lontananze volano Come nuvole senza verbo mendicando speranze e preghiere Senza chiedere niente E sembrano ridere e scherzare occultando ben altro di un carnevale consumato
Chiedi a quell'aria appena nata qual è la storia dell'umanità qui spaventata e scorgerai templi A forma di cuori e croci a insegnarci a rinascere