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al testo di Alessandro Martino
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Moriremo tutti prima o poi, così si dice ma da qui non si capisce chi abbia precedenze gente che spinge gente che tira gente che è prossima ad entrare infine da dietro più indietro spunta un tale con gli attrezzi (uno delle maestranze si mormora) che si ferma all'entrata, parlotta, indica un po' la folla poi dritto e scompare.
Morirà il gatto, morirà il cane, il basilico e perfino una Madre certe volte a morire è il vicino, certe altre è la voglia anche se questa torna (la voglia è immortale) deve fare benzina deve fare la spesa deve fare l'offesa se ti lasci alle spalle i cancelli, quegli sguardi, i capelli le lunghissime attese e la lingua nel sale e chissà, forse scale.
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