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al testo di alessandro venuto
Anima pagana
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Guarda il mio corpo, è sangue e carne. Chiudi gli occhi ora, e immagina l’anima mia. È roccia e acqua fredda di fiume, il vento sonoro di fronde, il freddo di notti pungente; e‘ vita che vita toglie, e si nutre. E’ il mistero del latrare di un lupo alla luna, il silenzio che dopo il tuono risuona, il tocco di un violino leggero. E Il rullo di tamburo del mondo. Anima pagana.
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alessandro venuto
- 04/06/2020 11:22:00
[ leggi altri commenti di alessandro venuto » ]
è tutto un sentire e un dolente piacere, come hai giustamente notato. E il ritmo del cuore è il dato reale che riporta al presente e al linguaggio dal mondo primevo ante-litteram. Grazie per il commento puntuale.
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Arcangelo Galante
- 04/06/2020 11:06:00
[ leggi altri commenti di Arcangelo Galante » ]
Soltanto uno spirito che si è donato, senza risparmiarsi, porta i segni e le cicatrici di tutto ciò che ha intensamente vissuto. E nonostante il dolore, l’essenza del cuore non potrà fermare i suoi battiti. Ho apprezzato l’opera, i cui versi rendono bene lidea di una sofferenza interiore, insita in un’anima pagana che paga, comunque, lo scotto del proprio “sentire”! Tale è la mia chiave lettura, gentil poeta!
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