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al testo di alessandro venuto
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E lei viene ogni notte ad allietar dell'uomo il sogno straniero sotto il cielo di stelle dei Mexica, fragrante la pelle di rame che ogni mistero della sua terra nasconde, svelano gli occhi l'alma silena; Malitzin, figlia del popolo, intreccia al mio il tuo respiro. Stendi di neri capelli la notte sui miei occhi pieni di stelle, chiusi possano tornare ad aprirsi come aironi in volo nel cielo sopra Tenochtitlàn la Sublime, sacra visione degna di dei. E dei fummo per le genti provenienti da Axtlan, ma dei di morte e rovina. Baciami ancora stanotte, oh nera signora di ombre vestita, dalle tue labbra imploro la vita, il mistero di me a me stesso rivela ma senza parlare, che non a parole all'uomo il destino si svela. Tu lo conosci, in te l'Arcano dimora, Maya figlia di Azteca, nata due volte. Baciami ancora, stringimi ancora, muovi su di me la tua danza, guarda; nel cielo è alta sopra Aztechi e Spagnoli la dea della Luna.
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