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a Vincenzo Gemito

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A te

che nel buio rifugio

cera impastavi con la forma

delle idee e che il mondo 

che grande ti volle rifuggisti, 

nell'ombra protetto lunghi anni

e dall'ombra ispirato alla follia

dell'opus e dell'arte;

a te versi il Poeta Vate

dal buio notturno

dell'occhio buono

mirabili strofe dedicò

su striscioline di carta

portate dalla Sirenetta.

Mirava l'altro occhio luce

che in lui splendea 

del tuo stesso buio,

che strofe si facea,

illuminando il mondo 

di poesia. 

Fari foste a mostrar la via

a chi come noi fatica

tra molte onde

a ritrovar un porto

dopo tanto amore

di bufera.

 

 alessandro venuto - 05/04/2020 10:52:00 [ leggi altri commenti di alessandro venuto » ]

Grazie per l’attenzione e il commento puntuale. La poesia nasce su ispirazione del Notturno di D’Annunzio e sono felice sia arrivata l’idea sottesa. A presto!

 Arcangelo Galante - 05/04/2020 08:50:00 [ leggi altri commenti di Arcangelo Galante » ]

Un’adeguata opera lirica dedicata a Vincenzo Gemito, che è stato uno scultore, disegnatore e orafo italiano.
Autodidatta, poiché insofferente ai canoni accademici, il Gemito, si formò attingendo dai vicoli del centro storico di Napoli e dalle sculture del museo archeologico.
La produzione dell’artista comprende vigorosi disegni, figure in terracotta e un gran numero di sculture, tutte ritraenti, con un’elevata intensità pittorica, scene popolaresche napoletane.
E tra le sue opere principali si possono ricordare la famosa statua di Carlo V sulla facciata del Palazzo Reale di Napoli, la Zingara, gli autoritratti, etc.
L’autore Alessandro, ha evidenziato soprattutto l’umanità del protagonista, ispiratore di versi calzanti e proprio veritieri sulle capacità creative, rispecchianti ogni sentimento ed emozione che tangevano l’anima dell’artista sopra citato.
Il realismo del Gemito trascendeva le mode del periodo, rendendolo all’avanguardia nel possedere una visione assai concreta della vita e delle sfaccettature intime dei personaggi, ritratti nelle sue cromatiche creazioni d’arte.
E leggendo il testo, si ha la percezione che il poeta, oltre a sottolineare l’indiscutibile valore dell’artista, con tono introspettivo e confidenziale, inviti anche il lettore a riflettere sulla via giusta da mostrare all’essere umano, il quale, in amore, fatica, “tra molte onde, a ritrovar un porto, dopo tanto amore di bufera”!
Applausi e inchini meritati, per lo squisito messaggio contenuto nella pubblicazione.

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