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Volevo solo nascondermi

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Volevo solo nascondermi

e non esser più;

io,

figlio del Genio

e di una folle Musa

che ha per verbo immagini

e tesse di parole strofe;

io,

poeta, vagabondo, schivo

che di eremi boschivi

ho fatto dimora; 

a me matto diceva la gente

ma io vedevo, sola mia colpa.

Io vedevo. Non ho più paura adesso. 

Di carnale passione mi riempie

la tela vuota da quando di me ho memoria,

perché io conosco il linguaggio del sole

al tramonto

e quello che dice la luna alle stelle,

oh!, quanto dolore fa la sera che arriva!

E la bellezza del bosco

Che con le foglie sussurra al mio orecchio

Demente, demente dicono loro!

Quanto è bello piangere di pienezza

Come vaso ricolmo tracima!

Ma io vedo
e già vedo Lei oltre,

già traccio con colore forme

che la mia mente veloce

disegna con dita sottili

e faccio appena in tempo a dare

ai pensieri forma,

alle immagini sostanza che già non son più

ma eccole lì, arte per sempre

fissate ai miei occhi. 

Per questo vivo e soffro

e lotto da quando di me ho memoria.

Solo io so quanto fa male essere

Un genio e saperlo. 

Volevo solo nascondermi

ma grazie a Follia

celando me stesso

me stesso al mondo

ho mostrato.

Solo per Lei.

Chino sul rivo argentino di un fiume

attendo poi che scenda la sera,

un vecchio scialle sul capo

come nuvola leggera

a salutar il giorno che va.

(Ad Antonio Ligabue)

 

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