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al testo di alessandro venuto
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Ti ho inseguita fin dove il marmo si fa tempo, Qui dove son secoli le curve della pietra rossa che divien colonne e ogive a sorreggere cieli di stelle eterne. La’ ho inseguito il tuo canto e il mio respiro tracciava parole e versi nella roccia nuda e viva finché non era che un immensa laude Alhambra, giardino segreto dove in piscine infinite si specchiava Bellezza. Inseguivo te e l’assoluto, assetato d’infinito ignoto perche’ da tutta la vita cerco il segreto della notte. Tu puoi dirmelo? Gia’ antica musica risuona al cospetto dei Nazari ove dei due mondi il Sovrano d’amore scelse per se dimora quando Alhambra il cor gli prese. Eccomi qui, o Musa: ancora risuona l’eco del tuo canto tra le colonne e il marmo ma già non sei piu’ qui, ne io; amore eternamente insoddisfatto e dolce riserva Bellezza a chi di arte fa vita. Canta ancora per me, più dolce delle sirene; di nuovo me vedrai in estasi nel folle viaggio. Per stanotte resto qui, col corpo a Milano e la mente in Andalusia indocile, dalla tua voce cullata che Alhambra diventa.
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