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Uno specchio sprovveduto

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Uno specchio sprovveduto

non voleva dirmi che

m'ebbe visto e vergognoso,

sempre intento a quel bicchier.

Va', ritorna ai tuoi silenzi;

vissi sempre accanto a te.

 

Ebbi il cuore di un fanciullo,

ma l'impronta fu del re.

Se ti dico queste cose,

è per dirti dei mie amor...

Sempre libero e confuso,

amai solo il mio destrier.

 

Tu che ami l'“avventura”,

siedi adesso accanto a me;

voglio dirti una sol cosa:

pensa sempre alla tua

Anneth.

 

Anneth...”

 

Anneth, dolce Anneth,

nel ricordo felice di te,

saprai, che il mio cuor

appartenne soltanto ai tuoi dì

per me

e sappi, però,

che rimane il mio sogno

con te.

 

Anneth,

dolce ben,

non accadrà mai più

ch'io apra

quella porta

senza incontrati, amor.

 

Libera interpretazione dell’opera: “Lo specchio”, di Goethe.

Il Poeta non riesce a darsi pace per la morte di Anneth, uccisa da losche persone, gelose dell'amore corrisposto, di un anziano verso una bella e giovane ragazza. A cercare di consolarlo è lo specchio che, attraverso i riflessi di luce, manda a Goethe segnali di fede nella sopravivenza: quello tra Anneth e Wolfgang srà presto un sogno realizzabile.

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