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al testo di Chanteloup
Achab, forse noi...
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Achab, forse noi possiamo parlarne qui su nuda pietra dove sbatte l'onda e il muschio umido parla per la pelle che trema forse è che mi manchi come il sale sui tagli al sole e la febbre del mare lontano quando gli affari portano nell'entroterra quelle notti Achab ti penso e tutto va fuori rotta il cuore i battiti il sangue e l'orgoglio di balena bianca tu poi le tue mani nodose strette come gomene e gli urli e i gemiti perdo perdo la rotta dei sensi e semplicemente non so dire dove inizia il cielo il mareterra ho solo il sangue che romba nelle vene azzurre del mare secco e aspetto come code spente di accendermi nel mare di te arpionare con i denti il ferro dei tuoi occhi baciare amare l'ebano maledetto della tua pelle e vedere l'avorio dei tuoi occhi quando le labbra spingono a sud è la rotta imprevista di questi sensi Achab forse noi...
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Franca Colozzo
- 07/05/2019 23:43:00
[ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]
Lamore non conosce frontiere e naviga a vista a seconda dei venti che spirano. Il mare lontano sa di salsedine e di notti bollenti mentre i sensi, senza frontiere, galoppano su pensieri erranti come cavalli imbizzarriti. Così le emozioni tracciano nella tua poesia una rotta fatta di vele spinte dalla passione, lunica forza dirompente in grado di rompere ogni schema, ogni muro innalzato dalluomo civilizzato o sedicente tale. Buona notte.
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