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al testo di Gerardo Allocca
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Altri inverni, altri tramonti domani, altri lunedì leggemmo una volta nell'oroscopo, allora altri cumani oracoli udimmo in fondo alla grotta, altra la pesca, dunque che aspettava il battello al largo, altri paesaggi avvistammo al binocolo agli evviva dei marinai. Questo è, pure, agli ormeggi il molo dell'attracco, questo il foro che misero a ferro e fuoco da oltralpe, queste le vene di mercurio e di oro, questi i piselli, le fave e le rape. Non altro che questo sarà il lampione per la sera, né altra la sabbia in riva al mare o, affacciandosi dal balcone, altro che quelle strade in prospettiva.
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