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al testo di Adielle
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Per trascendere devi essere prima sceso nella carne ed io sono sempre così timido nel saperti cogliere. Da bambini giocavamo a crocifiggere lucertole con spine di rosa su altari improvvisati di sabbia o pietra lavica. E il sole a domandarsi fino a quando può scaldare prima che prendano fuoco e chi resista più a lungo tra i nostri insetti-dinosauro, da competizione verticale: la prima ispirazione è non essere più qui. Con piccole ali infiammabili raggiungere un posto più in alto da cui si veda tutto senza essere più in gioco come un testimone occulto che necessiti di poca manodopera. Ma poi si perpetua la condizione di un immancabile disordine e con violenza addomesticata ritorno a vivere senza che più mi accorga della mia assenza irrilevante. Il punto di osservazione sulla tua vita appassionata è un passato rarefatto di ricordi a senso unico. Monodose di ragioni pronte all'uso che brandisco in contumacia. Quanto a lungo ho desiderato un futuro di bellezza irresistibile! Dal buco nero dei miei fondelli, espiando corpi a corpo.
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