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al testo di Gaetano Lo Castro
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"Che Ulisse alfine il natio suol rivegga?" Odissea (I, 122)
Identità del viaggiatore: Un essere pensante.
Luogo del viaggio: Universo quadridimensionale, ammasso Gruppo Locale, galassia a spirale Via Lattea, periferico sistema solare di una stella gialla nana, pianeta Terra.
Tempo: Durante la fine del II e l'inizio del III millennio dopo la nascita di Cristo.
Durata del viaggio: Indeterminata. Comunque non si tratta che di un breve passaggio.
Mezzi di trasporto utilizzati nel corso del viaggio, a parte i piedi e il pensiero: Bicicletta, vespa, auto, bus, treno, traghetto, nave militare, aereo, metropolitana.
Scopo del viaggio: Stage itinerante, peregrinazione per un apprendimento umano, letterario, spirituale.
Luogo di provenienza: Dato non rilevato nella memoria conscia.
Luogo di destinazione: Tutti i dati disponibili indicano la dimensione superiore, al di là dello spazio-tempo, la quale viene comunemente denominata eternità.
Descrizione del luogo: Piccolo pianeta, terzo in ordine di distanza dal Sole, l'unico abitato attualmente del sistema solare, per quanto se ne sa sinora. È dominato da una specie biologica non tanto evoluta, denominatasi molto presuntuosamente Homo sapiens. Questo è un mondo assai bello, e sarebbe un piccolo gioiello, se non fosse stato devastato in gran parte da un sapiens insipiente, il quale non sa ancora conciliare sviluppo tecnologico e tutela del proprio habitat.
Descrizione del tempo: Questo è un periodo di rapidi e grandi mutamenti climatici e sociali. La popolazione planetaria va verso gli otto miliardi di individui, e continua a crescere. Essa è ancora oppressa da quei problemi relativi a una civiltà poco avanzata sia spiritualmente che materialmente: malattie, povertà, guerre, ecc.
Considerazioni: La situazione è alquanto preoccupante, ma non è ancora senza speranza. Tuttavia è necessaria una tempestiva e generale conversione, spirituale e materiale, che faccia cambiare direzione, ed eviti all'umanità l'autodistruzione. Occorre combattere con prontezza i tanti mali attuali, facendo soprattutto ricorso alle risorse nascoste dello spirito, per lo più rifiutate o sottovalutate: la forza della fede, l'energia della preghiera, la potenza dell'amore.
Commento sul viaggio: È un passaggio parecchio disagiato, ma coinvolgente. Ricco di varie esperienze, positive e negative, tutte utili per imparare. È un viaggio in omaggio, di cui bisogna scoprire la grandezza e la bellezza.
Conclusione: Cercare di donare a questo remoto pianeta il proprio contributo di essere umano, e poi andare infine a casa, quando giungerà il tempo del termine naturale di questo viaggio singolare.
(Testo già pubblicato nell'antologia "Professione viaggiatore", Idrovolante Edizioni.)
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