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Quando le madri cantavano

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Neve, voleva essere                       

sotto i piedi, soffice

con lo scricchiolio nel pressarla con le mani. 

Era un rito, riempirne il bicchiere fino all'orlo

con la saba. 

Il freddo e la dolcezza nella gola

insieme, il brivido che avvolge. 

 

Ricordi quegli inverni? 

Le bucce d'arancia sulla stufa

i geloni doloranti e le braci dentro il letto. 

Ci infilavamo sotto

come il pane

da infornare. 

 

Ancora gelo e calore, un matrimonio. 

I contrasti che si spingono nel cuore. 

 

Sono i fossi che creano i confini

le siepi, i cancelli e le bandiere

Ma il manto della neve li ricopre, 

Quanto l'ala della chioccia

accoglie  i suoi pulcini. 

 

Lo sai che ho spazzato via, le foglie

Ormai, non so più, da quanto tempo. 

Ho fatto il bucato anche alla luna

perché tutto sia puro e risplendente 

Perché il biancore illumini i tuoi occhi

Perché siano ripulite le tue pene. 

 

 Come un passero che lascia nella

                             Neve

 Le   impronte delle zampe e non del becco

 Perché non trova mai

                               un altro seme.                                            

 

                                                                                                                              A mia madre

 Edi Davoli - 26/02/2018 13:37:00 [ leggi altri commenti di Edi Davoli » ]

È un piacere per me, Laura, che la mia poesia ti abbia fatto stare bene. C’è tanto gelo qui, come immagino da te, ma il cuore è sempre caldo! In attesa della primavera cari saluti!

 Laura Turra - 26/02/2018 11:33:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

Una poesia che ho molto apprezzato. Leggerla mi ha fatto stare bene. Grazie Edi! Un caro abbraccio

 Edi Davoli - 26/02/2018 10:31:00 [ leggi altri commenti di Edi Davoli » ]

Onorata della tua visita Robert!

 Robert Wasp Pirsig - 25/02/2018 11:44:00 [ leggi altri commenti di Robert Wasp Pirsig » ]

La strofe in chiusura è maieutica, e sontuosa. Epilogo straordinario di un percorso lirico in crescendo.
Grazie

 Edi Davoli - 24/02/2018 12:39:00 [ leggi altri commenti di Edi Davoli » ]

Grazie carissima Franca!

 Franca Colozzo - 24/02/2018 12:08:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

@Edi
La tua non è una poesia, ma un canto al fascino di un tempo passato, un vivido ricordo ora nel presente in cui la neve, in mucchi, tutto ammanta trascinandoci indietro agli odori ed ai sapori dell’infanzia. Bella è poi la tua descrizione dell’ala della chioccia che accoglie i pulcini, come madre che ripara i suoi figlioletti, e dolce l’epilogo.
Un inno alla poesia che riscalda d’inverno i nostri cuori. Brava!

 Edi Davoli - 23/02/2018 22:19:00 [ leggi altri commenti di Edi Davoli » ]

Un abbraccio carissima Amina, di neve lucente!

 Edi Davoli - 23/02/2018 22:18:00 [ leggi altri commenti di Edi Davoli » ]

Grazie Sal, di cuore!

 Amina Narimi - 23/02/2018 20:39:00 [ leggi altri commenti di Amina Narimi » ]

quanta bellezza che hai raccolto fra le braccia, Edi,
e a quanto immenso amore apre la tua chiusa..

ti stringo, piena di neve

 Salvatore Pizzo - 23/02/2018 20:21:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

Splendida e toccante la chiusa, ma anche tutto il resto non è da meno...
Un saluto

 Edi Davoli - 23/02/2018 20:04:00 [ leggi altri commenti di Edi Davoli » ]

Grazie carissimo Arcangelo per il tuo apprezzamento!

 Edi Davoli - 23/02/2018 20:03:00 [ leggi altri commenti di Edi Davoli » ]

Ti abbraccio Rosa con stretti nelle mani e nel cuore i nostri ricordi. Ho scritto stamattina questa poesia tra le lacrime.

 Edi Davoli - 23/02/2018 20:01:00 [ leggi altri commenti di Edi Davoli » ]

Ti ringrazio di cuore carissima Graced!

 Arcangelo Galante - 23/02/2018 19:14:00 [ leggi altri commenti di Arcangelo Galante » ]

Un delicato e significativo quadretto, riuscito molto bene, immediato e vero, nella descrizione dell’haiku.
Quindi, non si può che restare piacevolmente impressionati, dalla complessiva bellezza paesaggistica che si percepisce, accompagnata dalla bravura dei dettagli, che integrano l’opera tutta.
Un cordiale saluto!

 Rosa Maria Cantatore - 23/02/2018 18:59:00 [ leggi altri commenti di Rosa Maria Cantatore » ]

quegli inverni, già... gli inverni inimitabili della nostra infanzia.

Edi, hai scritto qualcosa di veramente bello, intenso: tanto intenso da fare un po’ male.
Solo un po’.

 Rosa Maria Cantatore - 23/02/2018 18:58:00 [ leggi altri commenti di Rosa Maria Cantatore » ]

quegli inverni, già... gli inverni inimitabili della nostra infanzia.

Edi, hai scritto qualcosa di veramente bello, intenso: tanto intenso da fare un po’ male.
Solo un po’.

 Graced - 23/02/2018 18:58:00 [ leggi altri commenti di Graced » ]

La neve: quanta dolcezza dava e dà, nel risvegliare ricordi a ritroso nel tempo di momenti vissuti ed evocati con infinita tenerezza. Le discrepanze cancellate dal niveo manto, solo momenti belli da ricordare.
oggi nostalgia e rimpianti. Notevole testo, colmo di immagini ed apprezzate metafore che impreziosiscono la lirica. Complimenti Edi! Un caro saluto da Graced

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