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al testo di Giuliana Campisi
La candela
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Sull’orlo della primavera ho negli occhi papaveri rossi e voli d’uccelli al confine La candela dell’inverno ancora e’ accesa, flebile e tiepida ormai, illumina il percorso delle ore a venire, tessendo le trame dei fiori, scegliendo le tinte e il profumo affinche’ allo sbocciare ogni cosa sia perfetta. Al crepuscolo gli uccelli ripiegheranno le ali, i papaveri fremeranno ai sospiri del vento tenendosi stretti i fragili petali. La candela e’ ormai spenta la cera intorno disciolta ha creato strane sculture, guglie di morbida neve attorno ad un cuore che brucia.
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Salvatore Pizzo
- 13/02/2018 20:22:00
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Immaginifica oserei definirla, di un immaginifico che scalda lanima, prospettando una primavera chè tripudio di colori, sebbene linverno imperi, ma anche di vita:quella vita che brilla"candela"sempre da accudire, affinchè possa definirsi tale...Anche quando, consumata, avrà comunque lasciato un cuore sempre palpitante... Molto bella un carosaluto
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Giuliana Campisi
- 13/02/2018 20:14:00
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Grazie Graced, Arcangelo, Alberto e Ivan, del vostro grazioso ed apprezzato commento. Un caro saluto Giuliana
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Graced
- 13/02/2018 17:21:00
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Si attende larrivo della primavera, ormai imminente. Il cuore ha tenuto e tiene ancora quella brama, nellattesa che arrivi presto. Intanto simmagina lo splendore della natura che elargirà tutti i suoi elementi per farci gioire. Complimenti. Un saluto da Graced
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Alberto Becca
- 12/02/2018 23:20:00
[ leggi altri commenti di Alberto Becca » ]
Se la candela è una metafora dell esistenza (che lentamente ma inesorabilmente si consuma)a ciascuno spetta il compito o il dovere o il piacere di tenere la fiamma sempre ben accesa, luminosa, alta, poichè anche quando sembra impossibile arrivano folate di vento (o soffi, sospiri, respiri non benevoli) che possono spegnerla in modo definitivo. Testo oltremodo significativo, introspettivo, educativo e propositivo.
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Arcangelo Galante
- 12/02/2018 18:15:00
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Immagini poetiche che vengono scandite dal lento consumarsi di una candela, accesa nel corso dell’inverno e la cui fiamma, ormai flebile, si presta ad accogliere una tanto desiderata primavera. Ogni cosa si prepara ad accoglierla, e, l’autrice, lo ha descritto con versi accurati, in un’armonia che rispecchia tutta la Natura circostante. La fiamma ora si è spenta: quella c’era, ormai disciolta e poi addensatasi, ha creato “strane sculture”, attorno ad un cuore che non ha mai smesso di bruciare. Testo che ho molto apprezzato. Un fiorito saluto. :-)
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