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al testo di Salvatore Pizzo
Diversamente pazzi
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Siedo che già l'ora mi guarda svuotandomi mesta e svogliandomi: la verità? E'che non sai cosa scrivere, mi dice a compasso dall'orologio compassionevole. Non c'è dubbio annoto: se sono seduto però qualcosa riuscirò a scriverla di ragionevole. Ma non è certo, dunque la scruto come se l'avanzare delle lancette possa trascinarci, loro malgrado fiume d'inchiostro in ghirlande fin sul foglio gualcito affinchè finzione si faccia con festoni e che in ghingheri sia cespuglio di sbuffi dal bosco a chiazze e marcire di ghiande rosse le bacche all'odore della festa solstizio d'inverno... Cosa vergarci d'altro a farci figura empatica sulla pagina intrisa ma ancor non scritta non saprei. Potrei accennarci passo di danza al suono di nacchere un flamenco per brughiere zingareggiando tra le pozzanghere popolose di pupazzi di creta e paglia: che ci hanno le antenne pazzi, questi spiano: sensibili emettono schizzi di fango paranoica curiosità ...Oppure basterebbe annotarci di una burla anche e solo l'eco di una risata calda saturante ogni angolo di vuota stanza gelida d'anima al dì di festa potrei. Però è scontato che restino solo impronte sulla carta: le mie, presto vanificate nel tritacarte; perchè vanno così le cose talvolta.
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Giovanni Rossato
- 11/02/2018 10:41:00
[ leggi altri commenti di Giovanni Rossato » ]
Complimenti, nei tuoi testi hai la pazienza che a me fa difetto, riesci a limare la parola e la inserisci precisa come in un mosaico. Bravo
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Salvatore Pizzo
- 01/02/2018 17:40:00
[ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]
X Far: Così la vita, così la scrittura, mio caro Far: ci si arrabatta tanto per qualche verso. Poi ci se ne fa una ragione e si prosegue nella"finzione"che possa darci una raffigurazione più vera del vero. Ci arriveremo mai prima del tritacarte? Grazie di cuore ed un grosso ciao
X Angela: Credo che, il motivo principale per cui si arriva a disconoscere i propri scritti, sia essenzialmente per il fatto che si cambia: evolvendosi o involvendosi. Io sinceramente non so se vado in un senso o nellaltro: un dì mi hanno fatto leggere ciò che avevo scritto tante vite fa e, quasi, non mi riconoscevo come autore di quelle righe. Credo che sia naturale, che sia nella natura delle cose il fatto che sia così: sono cambiato parecchio, se non nello spirito, quantomeno nel modo e nella sensibilità di percepire il mondo intorno a me. Poi sono pienamente daccordo anche che, alle volte, non siamo noi a scrivere: si è presi per mano e condotti lungo sentieri dallimmaginario prima a noi ignoto... Grazie di cuore anche per il caro saluto che ricambio sentitamente...
X Graced: Grazie di cuore per la condivisione di un sentire e delle difficoltà a cui si va incontro al momento di affrontare loceano sconfinato dun foglio bianco. Anche se, debbo confidarti, in genere non amo le pagine bianche per scrivere: porto sempre con me dei pezzetti di carta o un taccuino. Quando mi viene in mente qualcosa lo annoto su tutto ciò che mi passa per le mani..... Anche a te un più che caro saluto e grazie sempre...
X Annamaria: Per parte mia preferirei più un foglio colmo di "finzione": potrei farne una farsa da proporre al pubblico come commedia per strappargli un sorriso. E poi, non è detto che, una "finzione",non riesca ad essere più sincera di qualcosa che si presenta di già come sincero. Qualcuno mi pare che abbia detto che, lartista, è un infingitore: rielabora la realtà per renderla più vera della realtà. Dunque, un posulla scia di chi dichiarava che la natura aborre il vuoto, dico: non amo il foglio bianco, a meno che non voglia significare qualcosa che, in precedenza, ho stabilito di mia sponte... Grazie di cuore anche per lo spunto assai interessante ed un caro saluto...
X Annalisa: Che bella immagine, mia cara Annalisa! La trovo dannatamente lusinghiera. In effetti, è quel che mi piacerebbe riprodurre, lirruenza di linguaggio che possa richiamare alla natura selvaggia, fosse anche e solo il caracollare dun mustang selvaggio per la prateria... Grazie di cuore a te con laugurio per una serata dincanti e serenità......
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Annalisa Scialpi
- 01/02/2018 10:29:00
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Ogni tua poesia è un romanzo davventura. Unesplosione cosmica...
Magari, a volte, i tritacarte sono lì, che additano, gelidi.
Ma le tue parole, anarchiche, sgusciano dalla carta. Sono già fuori, tra Mustang selvaggi, quando lo stesso tritacarte è azionato...
Buona giornata! Grazie per i tuoi commenti, sempre apprezzati-.
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Annamaria Milazzo
- 01/02/2018 01:24:00
[ leggi altri commenti di Annamaria Milazzo » ]
Meglio un foglio bianco che colmo di finzione!
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Graced
- 30/01/2018 17:40:00
[ leggi altri commenti di Graced » ]
Certo è che lispirazione non arriva a comando, a volte, si scrive di getto con unansia di correre verso dopo verso. Altre volte si bighellona con la penna sul foglio non riuscendo a mettere nero su bianco. La poesia è così, viene quando vuole lei, a volte basta uno sguardo su qualcosa che colpisce, frasi o parole ascoltare e, comincia il ritornello che gironzola nel cervello: ecco la poesia scaturisce naturalmente. Hai espresso egregiamente i tentennamenti e le difficoltà di cui, a volte, è preda il poeta. Un caro saluto Salvatore, Grazia!
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