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al testo di Salvatore Pizzo
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Ditemi di fermarmi, di sedermi che tanto è una serata buttata via tra un sinistro ed un peccato di gola spento contro il parabrezza di un auto
l'effetto ne è una ragnatela di fili che sono crepe intessute su vetro con al centro il colpo di testa, addome del ragno che s'è divorato il cervello il mio cervello a screziarne le trame. Alle volte s'è come le mosche e non si sentono le ossa: se ce le si aprissero le si scoprirebbero prive del midollo e di senso. Allora ditemi di sedermi all'angolo, dove l'urto mi ha scagliato insetto stordito e divelto di zampe chissà che una ragione ce la trovi a tutto ciò. |
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