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Il sogno di un Poeta e di una bimba

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Fu quella casa il mio ultimo sogno:

mi si offriva alla vista una spiaggia,

e il fiore dell'arancio

e il Mare nostrum

E sognavo una casa di campagna,

antica e nuova,

tra vetuste palme.

 

Dicevo alla mia mamma,

papà m'era daccanto,

quando sarò cresciuto,

per Voi farò un palazzo...

Avrà grandi vetrate,

tra il fior dell'elianto

e sentiremo, tra gli ulivi il vento.

 

Mia madre, mi rispose, stingendomi

al suo petto...

Udivo la sua voce, in quel suo sguardo

mesto: “Zvanì, è presto...”

 

Anch'io, poeta...

Analogo fu il sogno...

Seguivo la mia mamma

in ogni stanza,

solo con Lei parlando.

 

Quando sarò cresciuta, avrai un

castello...

In una villa

e i fiori di settembre,

sulla veranda...

E penserò al cancello,

tra le rose,

schiuso per sempre.

 

Un viale condurrà fino

all'ingresso, tra i fiori

dell'acacia e l'agrifoglio,

asperso di rugiada.

 

La porta s'aprirà,

miei genitori; risplenderà

la stanza dell'amore

che ogni giorno, mi date.

 

E quel castello avrà

la prima stanza, sporta

sull'onda tenera del

mare.

 

Poi, conscia del suo gusto

negli arredi, confidavo

alla mamma la sorpresa...

 

La prima stanza,

similmente, alle altre, avrà

grandi finestre

e le credenze, traboccanti

di ninnoli leggeri...

avrà smerigli d'oro

nell'azzurro, di cangianti

riflessi.

 

Mia madre

mi guardò teneramente...

Poi, accostandomi al petto,

un po' più forte,

mi rispondeva:

                                   “Pinuccia, è presto...”

 Giuseppina Iannello - 08/01/2018 12:54:00 [ leggi altri commenti di Giuseppina Iannello » ]

Caro Arcangelo, Ti ringrazio infinitamente dei Tuoi splenditi commenti. Mi sento onorata di essere commentata da un grande Autore come Te e, naturalmente sono emozionata e un po’imbarazzata.
Ti devo molto. Saluti affettuosi un grande abbraccio.

 Arcangelo Galante - 08/01/2018 11:43:00 [ leggi altri commenti di Arcangelo Galante » ]

L’autrice, si è trovata ad un passo dal poter realizzare quei sogni che, purtroppo, sono stati trasferiti, dai desideri dell’anima, al mondo reale dello scuotimento razionale.
Il testo, pur se un poco lungo, è assai bello, nella narrazione tutta, ed esprime le sospirate speranze, nonché le attese agognate, per proseguire a camminare sul sentiero di un mondo felice.
Ma, la poetessa, ugualmente è stata capace di far volare l’anima, oltre i dispiaceri terreni ed i contingenti ostacoli, vissuti nel descrittivo periodo.
E chissà, sensibile amica di penna, quanti, leggendoti, possano rispecchiarsi nell’amarezza di un’esperienza che, comunque, ha impreziosito la tua bellezza interiore.
Ad maiora semper!

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