LaRecherche.it
Scrivi un commento
al testo di Gianfilippo Gravino
|
|||
Prima che
È solo un vecchio desiderio ed è solo un’altra notte di neon e di luci rugginose, eppure io vorrei lo stesso farmi più forte del vento che sforma e ruba l’anello di fumo che hai come aureola. Vorrei e forse posso.
Ti bacio le ali mozze, angelo rauco, costretto a camminare sull’asfalto di questi Campi Elisi collusi con l’inferno, e accarezzo l’aspetto malridotto della tua anima offesa – fatta di carne e di pioggia – in un abbraccio di calore e di bianco
prima che intorno sia di nuovo l’alba di un nuovo giorno sepolto e non nostro, e prima che il suo freddo ci ricordi che anche noi siamo rimasti nascosti dietro lo schermo dei nostri contorni.
|
|