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al testo di Carmela Laratta
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Ombrelli colorati appesi a mezz'aria. Non sono a terra da un po' e ancora non stanno in cielo. E se facessimo così con i pensieri.. Se li appendessimo a file alterne in base al colore, perchè forse-sedimentando aria- potrebbero essere più lievi della malinconia che prende quando il naso scende a sentire l'odore del vuoto quaggiù, quando il vento dicembrino mi tossisce sulle mani e salpo su lidi che non mi riconoscono... Ombrelli dritti, gongolanti appena, uncinetti buffi per trafori immaginari tra le luci.. Invece sono mani aperte-ottagonali, preghiera di una notte dove Natale è una bomba ladra di vite per casualità, come bambole sventrate. Massacri in ogni dove della terra. Al di là dei puntali, al di qua degli spogli deserti che ingoiano ombre , il cielo vide foglie di sangue cader giù. Come ragn neri..
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