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al testo di Gianfranco Martana
Ho lasciato morire laloe vera
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Ho lasciato morire l’aloe vera, la salvia, la dracena, la begonia. Mi è pesato versare il filo d’acqua, recidere per tempo i rami secchi, rivolgere le foglie verso il sole. Non ho cura e pazienza, né costanza. Nutrire e proteggere mi stanca. So solo ricordare la bellezza che ho guardato fiorire e ho lasciato morire.
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Gianfranco Martana
- 21/01/2017 13:18:00
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Grazie a te, Valentina. Per fortuna la poesia ci offre sempre una possibilità non distruttiva di fare i conti con le nostre insufficienze. Già solo sapere di condividerne il peso con altri esseri umani è un grande sollievo :)
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Valentina Meloni
- 21/01/2017 12:24:00
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coraggioso dirsi le proprie responsabilità verso sé stessi e verso gli altri "Mi è pesato versare il filo d’acqua, recidere per tempo i rami secchi, rivolgere le foglie verso il sole" mi riconosco in questo travestimento che permette lo svelarsi di sentimenti difficili a parole. Complimenti Gianfranco, grazie per questa poesia che è anche occasione di riflessione.
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Gianfranco Martana
- 19/01/2017 20:13:00
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Grazie anche a te, Loredana, per il tuo commento. Certo, il riferimento alle piante (per quanto io davvero sia in grado di ammazzarne anche di robustissime) è solo un travestimento, unoccasione poetica. In realtà pensavo a tuttaltro...
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Loredana Savelli
- 19/01/2017 19:25:00
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Poesia del quotidiano, ma in controluce ci sono tematiche esistenzialiste e spirituali. Un saluto.
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Gianfranco Martana
- 19/01/2017 18:39:00
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Ti ringrazio moltissimo, Klara. Anche per me è stato un ottimo inizio di giornata leggere il tuo commento.
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Klara Rubino
- 19/01/2017 11:50:00
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E tanta la bellezza che mi lascia questa poesia, indefinita, che mi piace, stranamente lasciare indefinita! Voglio dirti che è stata la prima poesia che questa mattina ho letto ed è stato un ottimo inizio!
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