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al testo di Genoveffa Morganella
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Aveva avvertito come un tuono rimbalzarle contro il petto ansante Un'onda d'urto obliqua ai suoi pensieri Un arresto... poi la ripresa, incontestata poesia a frantumare i vetri del suo io assente. Non era una resa, ma un abbandono di sensi uguali. Solo, restavano lì, ancora una volta senz'armi a sorvegliare i domini dell'anima cullati dal cigolio dei ricordi -Verità o sogno - Non potevano più saperlo, - Timore del no - Questo li univa I tuoni fanno tanto rumore li puoi udire sempre, anche se i battenti sono chiusi Genni |
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