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al testo proposto da Annalisa Scialpi
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Ti scaccio, ma resisti; plani sul palmo, dove prima c’era un chiodo e poi sui libri e i loro tarli, in fila nei funerali delle idee…
Riparti in picchiata, non ti arrendi e sei sulla stampante sui biglietti ancora intatti di un viaggio che non feci, di neve, nell’affondo in una cioccolata blu Danubio…
Mi alzo e mi sembri assai più reale dell’irreale; con le zampegge tergi gli acari da quel ritratto interrotto, con le conchiglie rosa carne appena abbozzate, incollate su un collage bucato…
Ormai sei mia, ferma sul nodo di legno della mia scrivania e mangi le lettere della tastiera con torva avidità.
Ecco, ti ho catturato, cara mosca inopportuna e roditrice!
E tuttavia poi ci ripenso, apro la mano; Ti lascio stare.
In fondo c’è una coppa vuota ed io, ora, devo andare… |
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