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al testo di Gian Piero Stefanoni
Che Tu poi
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(football e preghiera) Che Tu poi eri già con me nello scatto e nel passaggio a compormi coi compagni in quel modulo che nessuno lascia solo ma perpetua nella cura del triangolo il suo salmo in pallonetto alla barriera.
Che poi Tu eri già con me in questa foga di corpi e spazi stretti- in questa fisica d'abbracci e linee bianche che anche nel recupero- prima del fischio- il Tuo Spirito rivela.
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Franca Alaimo
- 06/05/2016 22:18:00
[ leggi altri commenti di Franca Alaimo » ]
Se la vita è una "partita" e la morte una "di-partita" (oh, scusami Gian Piero questo mio celiare su una poesia così seria), sì, questa lunghissima e, come la definisce Loredana Savelli, geniale metafora, rende a pieno il messaggio del testo: giochiamo sempre in squadra, quando siamo vivi, e si sa che la vittoria è fatta soprattutto di affiatamento, solidarietà, e cieca fiducia in chi ha "allenato" la squadre. In altre parole, il poeta desidera ribadire, come sempre fa attraverso la sua scrittura poetica, la sua fede, che gli fa scorgere sempre la presenza divina, anche nel fine- partita, prima del fischio finale. Poesia molto elegante.
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Loredana Savelli
- 05/05/2016 16:52:00
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Geniale!
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