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al testo di Silvia Scorrano
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Cederei il mio cuore per sentire il battito delle ali di una farfalla nel tuo petto che conosce la libertà ma, d'amore è dimentico.
In un abbraccio schiverei la guerra oltre le tue muraglia tra le ideazioni e quella voglia di fuggire da te stesso, rimanendoti fedele lo stesso.
Svestiti di buio, appendi le tue ombre al porta abiti svuota le tasche di origami, fatti con la carta di una storia riciclata da una ingombrante triste memoria e allora accomodati dove trovi del sollievo mentre osservo quel che vedo.
Nel ghiaccio dei tuoi occhi conservi la dignità per nascondere una fiamma che arde dentro nel timore d'appicare un fuoco che a nessuno lasci scampo, fiamme che sarebbero alte quanto il sentimento di una rabbia che ad ogni dolore ribatte.
Ti presterei l'ottimismo, come un ombrello contro pioggie acide, ma già ti muovi con quel mantello di altruismo a sfidar ciò che malsanamente accomuna la gente; se ti infervori c'è un motivo noti attorno ciò che altri non sentono vivo.
Eppure in questo tuo annunciare Verità ad oltranza sputi sangue sulla tua mancanza di un amore di sostanza, dell'idillio e della muta d'ogni evento che si succeda quando due s'incontrino in intima fiducia senza che alcuno d'essi rappresenti la preda. |
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