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Ore sequestrate

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Esco da una notte bucata
bagnata d'apatia.
Le ore hanno martellato tre parole
"Clinica di riabilitazione"
mentre la mia amata nemica
scioglieva in un bicchiere
il suo gelido disprezzo.
Poi sono riuscita ad afferrarti
con il mio cellulare affamato
dei tuoi ragionamenti.
Per un'ora, nel ventre della notte,
abbiamo consumato
un amplesso di parole e
siamo stati felici.

 Emanuele - 19/02/2010 19:47:00 [ leggi altri commenti di Emanuele » ]

notte propizia...

 Fiammetta - 19/02/2010 09:39:00 [ leggi altri commenti di Fiammetta » ]

Torno a ringraziare i miei amici commentatori. Alfredo, il commento di Maura è notevolmente vicino alla mie intenzioni. L’amata nemica è contemporaneamente una persona con la quale intrattengo un rapporto conflittuale e la metafora della malattia. Musik, ma come fai a capirmi così profondamente? Sento che sta crescendo in me proprio il desiderio di scrivere un libro sugli argomenti che tu evochi. Vi voglio bene.

 Maria Musik - 18/02/2010 19:33:00 [ leggi altri commenti di Maria Musik » ]

Il tuo riversare in poesia il vissuto, tragico e misteriosamente pieno di "grazia", continua incessante. Sei cosciente che stai scrivendo un libro di poesie sulla malattia e sull’amore? Un e-book in itinere, un diario in versi, un coraggioso e, candidamente osceno, intenso processo di spogliazione e comunicazione profonda con tutti noi.

 maura potì - 18/02/2010 16:52:00 [ leggi altri commenti di maura potì » ]

Le ore hanno martellato tre parole "Clinica di riabilitazione" è bellissimo questo verso, non so se in metrica si definisce un’inversione ma mi piace moltissimo.
Tutta la poesia evoca un’intimità ricercata e attesa spasmodicamente, complice la notte e questo strumento di comunicazione amato ed odiato nello stesso tempo...e il silenzio si riempie finalmente di parole!

 Alfredo Caputo - 18/02/2010 13:24:00 [ leggi altri commenti di Alfredo Caputo » ]

Molto belli i due versi d’apertura "Esco da una notte bucata / bagnata d’apatia", come anche quelli di chiusura “Per un’ora, nel ventre della notte, / abbiamo consumato / un amplesso di parole e / siamo stati felici.”, che mi sembrano scritti da un Ungaretti un po’ più generoso. Non ho ben capito se nei versi “Le ore hanno martellato tre parole” l’oggetto sia “le ore” o “tre parole” (logicamente mi vien da pensare che “le ore” siano l’oggetto, mentre “tre parole” siano il soggetto della frase), e non mi è del tutto chiaro il significato di quelli successivi “mentre la mia amata nemica / scioglieva in un bicchiere / il suo gelido disprezzo.” e quel “cellulare affamato / dei tuoi ragionamenti”.. comunque bella poesia, intensa e molto sentita.

 Loredana Savellil - 18/02/2010 10:41:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savellil » ]

Il "ventre della notte", la notte "bucata" diventano uno spazio protetto e libero in cui rinsaldare un legame. Le cose belle affondano sempre in anonima oscurità o dolore. Bisogna avere gli occhi e le orecchie buone e ...tenere accesi i cellulari!
Ciao Fiammetta

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