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al testo di Gianfranco Martana
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Te ne torni soave al tuo cantuccio lasciandomi le dita fra i capelli, il braccio steso, ponte per la notte.
Stretto fra le ginocchia e il petto tieni un poco di piacere, come mosca ronzante dentro al pugno.
Ci fa la veglia un magro lenzuolino, cielo di sola luna e sole stelle, bianco come di tavola festiva,
che pare di sentire tutt’intorno il tiepido baccano dei bambini.
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