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al testo di Gianfranco Calvi
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le pene dell’amore
23/02/2009 Ho intrapreso un lungo viaggio, mi ha portato lontano e pur non mi sono mai mosso da li. Lì dove il mio cuore è rimasto solo Quando credevo, di essere così lontano nei miei pensieri spingevano ricordi per affollare la mia mente, quanta tristezza. E allora euforici distillati per annebbiare la mente, per non ricordare, per non piangere ancora. Sono in affanno con la vita, prego Dio che mi tolga ogni speranza che faccia di me un animale privo di sentimenti, senz’amore, senz’anima. Un animale che trova la morte in un’assurda lotta contro il destino, incapace di comprendere e di sentire. Non sa cosa perde o cosa trova vive di solo istinto senz’altre ragioni, non conosce Dio, non comprende le parole degli uomini: amore, odio, giudizio, speranza … Volevo essere IO il centro del tuo universo, IO la ragione della tua vita, perché sono un egoista innamorato incapace di togliersi dal cuore il marchio dell’amore. Tutto il tempo di una vita sembra non bastare. Il mio cuore è rimasto lì e sono stanco, molto stanco. Dove sei angelo mio? Se non sei TU chi sei? Se leggi queste poche righe e ti ritrovi nelle mie parole, raggiungimi ti prego, perché ora sono qui, ma domani non so. Forse sarò immerso in un altro bicchiere perso tra i ricordi a piangere ancora e TU non ci sarai … |
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