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al testo di Luigi Maffezzoli
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Hai ragione, giovane amico da questo tempo siamo fuori la mia prima notte bianca l'ho passata davanti ad un tubo catodico a guardare un'ombra in bianco e nero toccare la sabbia della luna e pensavo che allora sì tutto sarebbe cambiato l'uomo tra le stelle come Dan Dare alla ricerca d'altri mondi perché il nostro lo volevamo cambiare e d'amore e di sogni ne avevamo in sovrabbondanza da dare ora rimpiango gli errori ma non è più quel tempo non più ricerca d'altri mondi ma recinti dove rinchiudere altri noi stretti come vitelli pronti per il macello e un uomo con la faccia cattiva abbassa il pollice tra gli applausi del talk show il nostro tempo era quello del futuro sento odore di polvere esco a cercare aria la tuia e l'acero hanno una bella intesa stanno vicini, ma non si fanno male forse si toccano con le radici non farò altre notti in bianco che i miei sogni sono migliori mi hanno parlato di un ponte ologrammi della moda la chiamano realtà aumentata modelle vive ed altre virtuali sfilano insieme e non le sai distinguere forse oltre quelle nuvole grigie c'è un altro futuro oltre il filo spinato dei talk show per ora guardo la tuia e l'acero non c'è nulla di meglio all'orizzonte.
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