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al testo di Gianfranco Isetta
L’incontro
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Non ci sono carezze da sciogliere in ricordi, ci si gioca soltanto un passaggio di stato da una vita apparente, e con vana illusione, a un finale esigente. E forse ripensandoci l'incontro che ci attende è solo percezione. Si può pensare a un cielo in funzione degli occhi senza dover sognare per chiedere il futuro. Ascoltando la quiete dei giorni, tutti uguali prima di esserci stati compagni di respiro, si può ancora incontrare l'eco di quei primordi il ribollire di istanti memoria di un domani che ruota e non si ferma sull'interpretazione.
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