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Terra dolente

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Le nostre più acri lacrime d'ebano
Non scendono per il volto
Mentre ci consumiamo affranti
In spinose dolenze.
Ormai privi di speme alcuna
Entriamo in contatto alle volte
Trovandoci poi ancor più distanti.
Consunti e raggelati
Paralizzati in un inebriante
Dolore di sangue.
Il vitale ardore oramai s'è spento,
Giacciamo ebbri ed incoscienti
Nella grigia terra dolente
Bagnata da pianti di aridi spiriti.

Vieni più vicino,
Appoggia la tua guancia sul mio petto
E addormentati soavemente
Col battito del mio cuore,
Accarezzata dalle mie mani piagate.

 Alfredo Caputo - 04/01/2010 23:52:00 [ leggi altri commenti di Alfredo Caputo » ]

Spoglio di me? Ossia? Grazie buon anno anche a te e tutto il resto di poeti e poetesse del sito.

 Fiammetta - 01/01/2010 16:27:00 [ leggi altri commenti di Fiammetta » ]

Ascolta i nostri fraterni consigli,dimenticali e poi scrivi spoglio di té. Raccoglierai ciò che desideri. Buon anno

 Maria Musik - 23/12/2009 07:13:00 [ leggi altri commenti di Maria Musik » ]

"Vieni più vicino,
Appoggia la tua guancia sul mio petto
E addormentati soavemente
Col battito del mio cuore,
Accarezzata dalle mie mani piagate."
Non voglio "potare" il tuo componimento ma fa, se vuoi, questa prova: prendi questi versi, lasciali soli, godili staccati dal resto.
Sono una splendida, completa poesia. E, se c’è, beata la donna che l’ha ispirata! Potrà scacciare le visioni del’insonnia cullata dal ritmo di un cuore poeta e accolta da mani che non hanno avuto paura di sporcarsi col dolore.

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