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Il lungo addio

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Tacque la pioggia ed arrivò l'inverno.
A rompere l'incanto del silenzio
soltanto i passi tuoi lontani
che senza peso solcavano la neve.
Non ti guardasti indietro un attimo
per non sentire il sibilo del vento
e non mostrare per pudore gli occhi
feriti dalle lacrime e dal freddo.
Chissà perchè mi torni in mente adesso
tra i luccichii di un mondo diventato altro
che non ho mai compreso fino in fondo.
Forse ti ho amata in uno strano modo
ma mentre te ne andavi il tempo si è fermato
e se puoi scusa la leggerezza di un ragazzo
che non ha mai saputo essere libero.
Tace la pioggia e arriva l'inverno.
Il sibilo del vento mi socchiude gli occhi
e mi costringe a non guardare indietro.
Con passi lievi mi cammini accanto.

 Maria Musik - 12/12/2009 07:03:00 [ leggi altri commenti di Maria Musik » ]

La poesia è bella ma, fuori da un contesto più ampio, lascia un interrogativo. Chi scrive è una donna ma, in prima persona, a parlare è un maschio. Escamotage narrativo comune nei romanzi, molto meno in poesia.

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