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al testo di Roberto Maggiani
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Auguro alle generazioni future di non fare la stessa vita che ho fatto io: intimamente nascosta. Bensì, di essere cittadini liberi in uno Stato libero, in cui i diritti siano garantiti a tutti, senza distinzione di età, genere, colore della pelle, degli occhi, dei capelli, tendenza affettiva o sessuale, sanità o disabilità fisica o psichica, appartenenza sociale o etnica, fede religiosa o credo politico, eccetera. Di tutte queste io, cristiano e cattolico, sono stato discriminato per il mio orientamento affettivo e sessuale, perché ritenuto non conforme all’etica e alla morale religiosa, cristiana-cattolica, dominante in Italia. Pertanto, avendo permesso, i politici che hanno governato prima e dopo la mia nascita, gravi intromissioni della politica Vaticana nella vita dello Stato italiano, sono stato costretto, da costoro, a non vedere riconosciuti i miei diritti affettivi e a vivere, a causa di una dilagante e imbarazzante, non contrastata, omofobia, nel segreto e in estrema misura privatamente il manifestarsi di ciò che di più bello caratterizza la vita e la persona umana: la sua capacità di innamorarsi. Per vivere la mia fede nella comunità cattolica, ho dovuto nascondere i miei sentimenti e affetti, pur essendo essi un mio diritto naturale e un dovere in quanto uomo. Li ho dovuti nascondere perché la maggior parte dei miei fratelli cattolici sono persone dall’intelligenza e dal cuore compressi dal loro bigottismo e hanno, in tal modo, scandalosamente potuto decidere della vita di minoranze, pensando soltanto alla falsa immagine che si sono fatti di Dio, nella presunzione di interpretare il suo volere e sostituirsi ad esso nel giudizio. Ma, nonostante loro, non ho mai nascosto a Dio la mia natura più intima, non l’avrei nascosta neanche se avessi potuto farlo perché, così facendo, avrei messo in atto lo stesso atteggiamento codardo di quando, nel giardino dell’Eden, l’uomo e la donna si nascosero perché si videro nudi. La nudità di cui si parla nei testi sacri era, forse, rappresentativa di una coscienza-conoscenza che non corrispondeva a ciò che pensavano, l’uomo e la donna, che Dio pensasse di loro: si giudicarono da soli e si nascosero. Ecco il peccato che io non voglio assecondare e che molte persone vorrebbero che io assecondassi, giudicandomi e nascondendomi a Dio.
Auguro alle generazioni future prosperità e libertà di decidere e disporre della propria vita secondo la loro più pura e libera coscienza, dove risiede ciò che ciascun uomo-donna è realmente. Personalmente mi ritengo responsabile del compromesso che ho scelto per il quieto vivere e che, da ora in poi, non posso più accettare.
In quanto agli extraterrestri, ebbene, io ne ho fatto l’esperienza, lo sono stato. Ma, alla fine, ho deciso di tenere il corpo e lo spirito umani, così come mi sono stati dati.
[ Tratto da L'ordine morale del Paradiso, di Roberto Maggiani ]
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