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L’Amica del cuore

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Mi hai detto che stai male
E la casa è ridotta a uno spigolo
Dove io sbatto i miei pensieri randagi
Vorrei che la mia testa -di rimproveri e vecchi adagi
E sfortuna di madri-
La testa che cospira contro la felicità
Si aprisse e uscisse una cascata
D’acqua unica per barbagli infiniti
Superiori a tutti i poeti
Scendesse giù a lodare tutti i nostri momenti
Io e te recuperiamo il mattino
Perché io e te siamo la più gialla luce del mattino.
Al giorno basta la mia fame?
Dopo aver provato il giorno del tuo affetto
mi rimane nella fame.
Io che mi addormento sapendo che mi vuoi bene
Io che mi sveglio riscoprendo che mi vuoi bene
Torno alla delizia del tuo amore che non può non essere ascoltato

 Lorenzo Mullon - 29/01/2015 16:09:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

la testa che cospira contro la felicità
mi sembra ormai un fatto inequivocabile
come addormentarsi o svegliarsi all’interno dei sogni
e percepire noi stessi in un’onda di luce senza confini

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