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al testo di Valentina Grazia Har
L’Amica del cuore
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Mi hai detto che stai male E la casa è ridotta a uno spigolo Dove io sbatto i miei pensieri randagi Vorrei che la mia testa -di rimproveri e vecchi adagi E sfortuna di madri- La testa che cospira contro la felicità Si aprisse e uscisse una cascata D’acqua unica per barbagli infiniti Superiori a tutti i poeti Scendesse giù a lodare tutti i nostri momenti Io e te recuperiamo il mattino Perché io e te siamo la più gialla luce del mattino. Al giorno basta la mia fame? Dopo aver provato il giorno del tuo affetto mi rimane nella fame. Io che mi addormento sapendo che mi vuoi bene Io che mi sveglio riscoprendo che mi vuoi bene Torno alla delizia del tuo amore che non può non essere ascoltato
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Lorenzo Mullon
- 29/01/2015 16:09:00
[ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]
la testa che cospira contro la felicità mi sembra ormai un fatto inequivocabile come addormentarsi o svegliarsi allinterno dei sogni e percepire noi stessi in unonda di luce senza confini
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