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Scrivi un commento al testo di Alessandro Dantonio
Il pepe

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e così
la prima visita
pareva simile alle altre che vennero dopo
si mostrava
con chiaro fine di essere considerati viventi
Eppure, seppure essi vivi
sopravvivevano
l'anima loro morta giaceva
e affranto dal dolore
Si agitava, il piccolo barista
portava al tavolo il piatto di cozze, aglio abbondante
E trovava scosceso uno sguardo
Languido, posato sulla sua nuca
L'aria profumando d'ortica fresca
Il sale, e il pepe
sulla tavola
L'esca speziata, di fronte
Oltre il cortile
Una campagna di limoni
Polverosa e ruvida
Molto oltre, ad est
Le città gemevano
Come mal oliati congegni ferrosi
Si beve sempre ls sera del vino
Per non pensare.

 Giuliano Brenna - 29/05/2015 12:59:00 [ leggi altri commenti di Giuliano Brenna » ]

Molto bella, dolce ed elegante

 Gian Maria Turi - 09/02/2015 18:44:00 [ leggi altri commenti di Gian Maria Turi » ]

L’ho trovata una poesia molto bella, ritmicamente fluente, con immagini vivaci di cose quotidiane e un senso ulteriore piuttosto profondo. Bentrovato Alessandro!
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