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al testo di Adielle
La lezione del giunco
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La complessità del giunco mi sgomenta piega al vento ma non si spezza mi ricorda le tue gambe quando correvi da un po' ed eri allenata non all' inizio che dicevi non ce la faccio ad ogni giro di giostra ma alla fine pare proprio che tu ce l' abbia fatta nessun vento mai ti scansa e la lezione l' hai imparata a memoria non hai alcun bisogno di metterti in mostra.
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Adielle
- 29/12/2014 18:28:00
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Grazie Loredana, colgo l occasione per farti tanti auguri per tutto, ciao, un caro saluto.
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Loredana Savelli
- 29/12/2014 17:59:00
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La complessità della semplicità. Ciao, Adielle e complimenti.
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Adielle
- 29/12/2014 15:08:00
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Sono andato a leggere le poesie tue che non mi era ancora capitato di leggere e mi piacciono molto, si anche nell uso della lingua trovo delle corrispondenze, per quanto riguarda il perdersi auguriamoci che sia un successo chiunque ci trovi. Complimenti e un caro saluto.
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Emma B.
- 29/12/2014 14:58:00
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Ma che strano...tu parli la mia lingua... Capita anche a me, questa "coincidenza", soprattutto in autunno: il fuori è così simile al dentro, che mi perdo...
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Adielle
- 29/12/2014 14:42:00
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Ma la tristezza non è forse un sentimento nobile? Ci vorrebbe il nostro Lorenzo Mullon per bacchettarmi a dovere! Forse il segreto è non abituarsi troppo ed evitare di coincidere con quello che si prova in certi momenti bui, come quando guardi il mare d inverno, se non ti metti alla giusta distanza hai paura che t ingoi. Mi è appena capitato di scrivere "il mare d inverno non qualifica, piuttosto è un responso" e sto cercando ancora di capirmi. Ciao Emma B, un caro saluto.
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Emma B.
- 29/12/2014 14:18:00
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Mi dicono che scrivo cose troppo tristi, ma certo che anche tu non scherzi. Mi sa che abbiamo la stessa malattia, ma pare che si possa curare...ne è passato di tempo dallepoca di Werter, e da allora sono stati fatti molti progressi. Poi forse basterebbe seguire la lezione del giunco. Un saluto
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