Non hanno pietà gli anni che sorpassano le autostrade del Sogno, lasciano cimeli a montagna di ricordi … Un lenzuolo accoglie, all’appena di un arrivo <anche non voluto> se un Chi trova l’abbandono. E felici di candida gioia navigheranno estranei più forti dello stesso sangue . Un lenzuolo lascia, quale fredda coperta di pietà stesa senza più ritorni, alla fine di questo viaggio resa . Dammi la forza Dio per quando dovrò lasciare il campo sempre più scarno. <Tu> a nostra immagine distorta e d’ideale perfezione creato a tua volta . Non so della mia fede, le mani tirate da più parti hanno voce di squarci. Ma se davvero non esisti nessuno dovrebbe nominarti … nemmeno per negarti
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Elsa Paradiso
- 28/12/2014 18:25:00
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Nando, grazie per lo splendido commento che con acutezza esamina e illumina vari punti del mio scritto. Nel contempo, ne approfitto per augurarti un felice anno nuovo. Elsa
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Nando
- 28/12/2014 16:36:00
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Un lenzuolo senza resurrezione accoglie il nostro Sogno oltrepassato dagli anni, che lasciano solo detriti inservibili oppure riciclabili come i ricordi; ma è ad un altro lenzuolo che si dirige il pensiero, un lenzuolo che ha conosciuto un importante abbandono però ricco di frutti, poiché (forse) già solo il saperne lidea ci ha cambiato la storia, ci ha lasciati come ebbri di vino, felici di una candida gioia, estranei però con un legame più forte del sangue. In fondo, è una bella poesia con accenti di preghiera, non si pone di darsi risposte ad un approccio filosofico al tema del vivere e morire, ma soltanto di offrire una propria selezione di parole alla coscienza del proprio esistere. Possiamo discutere a lungo sulla questione dellesistenza di Dio, ma due cose credo siano importanti: la prima è che al di là di ogni discussione resta ciò che proviamo in sensazioni, percezioni, sentimenti, sensibilità, autocoscienza e coscienza dellalterità; il secondo è che lapproccio logico-razionale è unistanza conoscitiva della ragione, ma non è lunico approccio di conoscenza e, in subordine, non è detto che ciò che è indefinibile non produca comunque degli effetti, anche fossero soltanto quelli di unidea e qui, credo, come altrove, stiamo narrando gli effetti di un Sogno, di una Realtà ovvero soltanto di unIdea, senza negare limportanza di altri approcci (un po come per la chimica dellamore: gliene importa agli innamorati?). Ritorno ad Elsa e alla sua poetica e vi ritrovo la stessa passione in ogni sua poesia, passione intelligenza e audacia di parole, unintelligenza sposata ad una percezione sensoriale (avrei voluto scrivere sensuale, in unaccezione più ampia) ed ad uno sguardo impietoso nel guardare il reale, per amore del vero, ma un vero scovato dietro ogni apparenza, nella ricerca ostinata di un di più di senso, per la cui eventuale assenza sia ancora la scrittura ad offrirgli un lenzuolo, magari anche freddo e senza pietà.
Ciao, Elsa.
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Elsa Paradiso
- 28/12/2014 12:31:00
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Ah, dimenticavo. Ringrazio tutte voi che siete intervenute in questo mio spazio. Vi auguro Buone Feste!
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Elsa Paradiso
- 28/12/2014 12:28:00
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Cristiana, a volte non essere daccordo ... rende in "armonica variante" togliendo dalla noia. Forse mi procurerò un tre piedi e interpellerò Albert.:-) Detto ciò, mi concentrerei anche su altri punti di questo mio modesto scritto, che certo non aspira a essere un trattato di filosofia. Ti ringrazio per la tua partecipazione.
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cristiana fischer
- 28/12/2014 12:05:00
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cara Elsa, "chiacchiere e distintivo" è storica! ma non sono daccordo su una tua posizione di relativismo "... alla fine ... non potrà andare oltre i propri convincimenti" è vero che Anselmo dAosta risale a 1000 anni fa, ma lultimo pensatore che si cimenta con la prova ontologica, per quel che ne so, è Goedel (m. 1978): possibile credere che, non so bene quale soggetto hai usato, luomo? ciascuno?, comunque possibile credere che il singolo non potrà andare oltre i propri convincimenti? e allora perché tanto discutere? volevo solo nel commento comunicare che la questione è millenaria e ponderosa! (anchio nel mio piccolo mi ci sono affaticata...)
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Cristina Bizzarri
- 28/12/2014 11:57:00
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Stupenda, stupenda. E coraggiosa, vera. (Sicuramente ha poco a che vedere con la lingua della tua poesia, molto più "poetica", ma lho associata a una bellissima e commovente canzone di Edith Piaf ohe, se riesco, provo a mettere su "Video proposti". Sous le charme!
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Elsa Paradiso
- 28/12/2014 11:54:00
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Cara Cristiana, nonostante ogni nonostante … che cosa mai non discute l’uomo? In questa gabbia di mondo … alla fine … non potrà andare oltre i propri convincimenti. Rimanendo in massima parte “tutto chiacchiere e distintivo” *
*Frase presa dal film “Gli intoccabili”di Brian De Palma
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cristiana fischer
- 28/12/2014 11:36:00
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faccio la prof: in effetti qualcuno lo nomina o lo nega (e in quali diversi modi!) ma, nonostante Anselmo dAosta, questa "prova" ontologica è piuttosto discussa...
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Silvia De Angelis
- 28/12/2014 09:27:00
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Solo il fatto di menzionare il Signore, ne sottintende, in qualche modo, lesistenza.... Profonde considerazioni in poesia raffinata, di bella lettura Buona domenica, Elsa, silvia
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Sara Cristofori
- 28/12/2014 09:13:00
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infatti la negazione di qualcosa è ammettere che quel qualcosa esiste, ma quanta la paura e quanta la fatica per credere... ottimo spunto, ciao Elsa :)
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Sara Cristofori
- 28/12/2014 09:13:00
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infatti la negazione di qualcosa è ammettere che quel qualcosa esiste, ma quanta la paura e quanta la fatica per credere... ottimo spunto, ciao Elsa :)
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